La rivista BMJ Open Respiratory Research ha recentemente pubblicato uno studio italiano che mi sembra illuminante per quel che riguarda l’utilitA� della pratica della mindfulness per le persone affette da una patologia cronica gravemente invalidante. Gli Autori si sono occupati di un gruppo di pazienti reclutati presso il Centro di Malattie Respiratorie Rare dell’Ospedale Universitario di Modena, affetti da malattia interstiziale polmonare; si tratta di una patologia evolutiva caratterizzata da una progressiva trasfomazione fibrotica su base infiammatoria dello spazio interstiziale dei polmoni, che comporta difficoltA� respiratoria, spossatezza e tosse ed evolve fino alla morte per insufficienza respiratoria. Le conseguenze sulla qualitA� della vita sono facilmente immaginabili, considerando anche che non esiste una terapia efficace e che la difficoltA� respiratoria A? di per sA? una condizione particolarmente angosciosa.
Lo studio A? durato un anno, durante il quale i pazienti hanno seguito un corso MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) di otto settimane durante il quale hanno appreso da un istruttore qualificato i fondamenti della pratica; al termine di questa fase sono stati invitati a proseguire la pratica individualmente al proprio domicilio, con il supporto di un incontro di gruppo trimestrale.
Lo scopo dello studio era quello di studiare gli effetti della pratica di mindulness sulla qualitA� della vita, lo stato emotivo e la funzione respiratoria dei partecipanti, attraverso differenti appropriati questionari e prove atte a valutare la funzione respiratoria.
Nonostante i limiti dello studio evidenziati dagli Autori stessi, i risultati hanno evidenziato una significativa riduzione dello stress e un altrettanto significativo miglioramento dello stato emotivo iniziati proprio in corrispondenza col termine del periodo di training (otto settimane) e accentuatisi nel post training, mentre non si sono verificati significativi cambiamenti nelle prove e nei questionari di valutazione della funzione respiratoria.
La pratica della mindfulness sembra dunque efficace nel migliorare la qualitA� della vita riducendo lo stress e migliorando lo stato d’animo anche in presenza di sintomi invalidanti e di prospettive di vita negative. Proprio questo mi sembra essere l’aspetto importante: il portare attenzione a quella parte della sofferenza fino ad ora cosA� trascurata in medicina e cosA� importante nel determinare lo stato di sofferenza. Anche nelle malattie gravate da prognosi infauste e da sintomi gravemente disturbanti A? possibile mobilitare risorse interiori misconosciute e apprendere una capacitA� di prendersi cura di sA? in una nuova percezione del proprio stato, arrivando a convivere in modo meno disturbante e sofferente con una malattia di fatto scarsamente curabile sul versante fisico.
G. Sgalla, S. Cerri, R. Ferrari, M.P. Ricchieri, S. Poletti, M. Ori, M. Garuti, G. Montanari, F. Luppi, K. Petropulacos, L. Richeldi.