Mindfulness e self-compassion: cinque incontri di pratica.

La compassione è quell’apertura del cuore che avvertiamo quando incontriamo la sofferenza di un altro essere, è la nostra capacità di sentire ed entrare in risonanza con la sofferenza altrui e di esserne partecipi. E’ possibile perché la sofferenza è una esperienza comune che si esprime in modo comprensibile ed è in grado di attivare una risposta di condivisione e di aiuto volta alla liberazione dalla sofferenza. Ma se questa capacità è disponibile in ognuno di noi, facilmente giace coartata dalla nostra armatura egoica; la tradizione buddhista ci ha consegnato pratiche meditative finalizzate allo sviluppo della compassione che sono oggi riconosciute come uno dei fondamenti della liberazione dalla sofferenza. Lo stesso atteggiamento di vicinanza e di sostegno gentile e comprensivo che possiamo offrire a un altro essere sofferente possiamo offrirlo anche a noi stessi riconoscendo e superando gli ostacoli che un radicato atteggiamento giudicante identifica e propone come inadeguatezza, incapacità, fallimento, innescando senso di frustrazione e infelicità. È la self-compassion. La capacità di riconoscere i pensieri, le sensazioni e le emozioni e di sentirci meno identificati con essi che scopriamo con la pratica della Mindfulness ci permette di aprirci con curiosa gentilezza anche al gioco della nostra sofferenza scoprendo, con le pratiche di self-compassion, la possibilità di ridurre la nostra attitudine all’autocritica e all’autocondanna, dando spazio all’autocomprensione e all’autoapprezzamento. Il corso, strutturato in cinque incontri di due ore e mezza ciascuno a cadenza mensile, è proposto a chi ha già frequentato un programma MBSR e desidera approfondirne i temi aprendosi nel contempo alla pratica di self-compassion. Istruttore: Maurizio Barlassina. Dove: scuola di Yoga Rhamni, via Cappellini 18, Gallarate (www.rhamni.it)...

Alla base dei benefici delle pratiche di Mindffulness c’è un’azione sull’espressione genica?

Una metanalisi pubblicata questo mese su Frontiers in Immunology fa il punto sul contributo che le tecniche di analisi di espressione genica stanno dando alla comprensione dei meccanismi con i quali la pratica della consapevolezza agisce sull’organismo. What Is the Molecular Signature of Mind-Body Interventions? A Systematic Review of Gene Expression Changes Induced by Meditation and Related Practices. Front. Immunol., 16 June 2017...

LOMBALGIA IN ETÀ AVANZATA E MINDFULNESS: UNO STUDIO PUBBLICATO SU JAMA

JAMA, una delle piA? autorevoli riviste medico-scientifiche ha pubblicato uno studio che verifica l’efficacia di un programma basato sulla mindfulness nelle persone anziane sofferenti di lombalgia cronica. Un aspetto interessante A? la motivazione dello studio: negli anziani A? spesso controindicato l’uso di farmaci antinfiammatori e, anche quando una controindicazione assoluta non sussiste, il loro uso, soprattutto se prolungato, A? vivamente sconsigliato. Altri farmaci antidolorifici sono sovente insufficienti o gravati da altri effetti collaterali. Ma pur non essendo una patologia che incide sulla durata della vita A? tuttavia significativa in quanto ne peggiora la qualitA� e, inducendo sedentarietA�, contribuisce allo sviluppo o al peggioramento di altre condizioni patologiche come il diabete, l’osteoporosi, la depressione, l’ipertensione arteriosa e le malattie vascolari. Ecco quindi l’importanza di identificare approcci al problema lombalgia non farmacologici. La pratica della Mindfulness ha mostrato, in questo studio, una certa efficacia al termine del training di otto settimane ma il beneficio non si A? mantenuto nel follow-up a sei mesi; gli Autori ritengono che sia necessario dare continuitA� alla pratica post training eA�studiarne gli effetti. Un altro aspetto che mi sembra degno di notaA�A? quelloA�della partecipazione alla cura di sA�, cioA? dell’essere stimolati a prendersi carico della propria condizione; questo in un mondo che, invece, ci spinge a fare esclusivamente ricorso agli esperti, a delegare ad altri. Se questo A? valido in tutti gli ambiti patologici, lo A? ancor di piA? in una situazione di moderata gravitA�,A�seppur significativa, in cui trovare in sA� le risorse per migliorare la propria vita puA? essere estremamente gratificante aprendo la via a una riscoperta delle proprie potenzialitA�.   A MInd-Body Program for...

Mindfulness e psoriasi.

Uno studio non recentissimo ma piuttosto suggestivo che valuta l’effetto di un intervento di riduzione dello stress basato sulla mindfulness su un gruppo di persone affette da psoriasi. Partendo dalla constatazione che un episodio di stress psicologico puA? essere correlato con l’insorgenza o il peggioramento della malattia e che gli interventi di riduzione dello stress basati sulla mindfulness si erano precedentemente dimostrati efficaci in altre situazioni patologiche, gli Autori hanno studiato un gruppo di 37 persone affette da psoriasi a localizzazione cutanea di grado moderato/severo che avevano avuto indicazione dagli specialisti dermatologi, a sottoporsi a fototerapia (UVA) o fotochemioterapia (PUVA). I Pazienti sono stati divisi in due gruppi in modo casuale ed assegnati l’uno al solo trattamento fototerapico, l’altro allo stesso trattamento durante il quale, perA?, venivano fornite istruzioni registrate di meditazione di consapevolezza del respiro, delle sensazioni del corpo, dei rumori, dei pensieri e delle emozioni (consapevolezza non giudicante dell’esperienza, momento per momento). La condizione delle lesioni cutanee A? stata valutata in successivi step, da dermatologi che non erano al corrente dell’appartenenza dei pazienti ad uno o all’altro gruppo, sia direttamente che tramite fotografie e da infermieri che conoscevano l’appartenenza dei pazienti a uno o all’altro gruppo. Al termine del trattamento, durato in media 3 mesi, i risultati hanno suggerito che l’aggiunta delle istruzioni di meditazione mindfulness ai trattamenti foto e fotochemioterapici erano in grado di accelerare il processo di “clearing” della pelle delle persone trattate. Influence of a Mindfulness Meditation-Based Stress Reduction Intervention on Rates Skin Clearing in Patients With Moderate to Severe Psoriasis Undergoing Phototherapy (UVB) and Photochemotherapy (PUVA). J. Kabat-Zinn et al.,A� Psychosomaic Medicine 60:625-632...

Che vantaggi potrebbe trarre chi ha problemi di salute dalla pratica della mindfulness?

Le malattie croniche rappresentano uno dei primi fattori di riduzione della qualità di vita percepita, oltre all’età, alle condizioni economiche e al livello di istruzione (2). Negli ultimi trent’anni abbiamo assistito a un aumento esponenziale degli studi pubblicati che valutano l’effetto della pratica della mindfulness (consapevolezza del momento presente, intenzionale e non giudicante ottenuta con il portare attenzione) in un ampio ventaglio di condizioni patologiche croniche che spaziano dall’oncologia alla pneumologia, dalla gastroenterologia alla neurologia etc.; è sufficiente accedere a PubMed per averne un’idea. Si potrebbe pensare che ci si trovi di fronte a una panacea. Tuttavia è assolutamente prematuro affermare oggi che la pratica della mindfulness possa essere una cura per le malattie croniche intese come processi biologici, anche se uno studio di Jon Kabat-Zinn effettuato su pazienti affetti da psoriasi già anni fa (2) sembrerebbe avanzare qualche suggestione a proposito. In quello studio, condotto all’ Università di Medicina del Massachusetts e pubblicato su Psychosomatic Medicine nel 1998, un gruppo di 37 pazienti affetti da psoriasi e sottoposti a fototerapia era stato randomizzato in due gruppi; uno di questi prevedeva, durante la seduta di fototerapia, l’ascolto di istruzioni di pratica mindfulness registrate mentre l’altro riceveva la sola fototerapia. I pazienti che avevano ricevuto le istruzioni mindfulness hanno registrato un miglioramento delle lesioni psoriasiche sensibilmente più rapido rispetto all’altro gruppo. In una patologia infiammatoria come la psoriasi in cui le cause sono ancora ampiamente sconosciute ma nelle quali probabilmente coesistono cause genetiche e autoimmunitarie, l’efficacia di una pratica riconosciuta come efficace nel ridurre lo stress sembra gettare un ponte tra mente e corpo. Su questo tema stanno indagando i...

Uno studio italiano sulla mindfulness nelle malattie interstiziali polmonari.

La rivista BMJ Open Respiratory Research ha recentemente pubblicato uno studio italiano che mi sembra illuminante per quel che riguarda l’utilitA� della pratica della mindfulness per le persone affette da una patologia cronica gravemente invalidante. Gli Autori si sono occupati di un gruppo di pazienti reclutati presso il Centro di Malattie Respiratorie Rare dell’Ospedale Universitario di Modena, affetti da malattia interstiziale polmonare; si tratta di una patologia evolutiva caratterizzata da una progressiva trasfomazione fibrotica su base infiammatoria dello spazio interstiziale dei polmoni, che comporta difficoltA� respiratoria, spossatezza e tosse ed evolve fino alla morte per insufficienza respiratoria. Le conseguenze sulla qualitA� della vita sono facilmente immaginabili, considerando anche che non esiste una terapia efficace e che la difficoltA� respiratoria A? di per sA? una condizione particolarmente angosciosa. Lo studio A? durato un anno, durante il quale i pazienti hanno seguito un corso MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) di otto settimane durante il quale hanno appreso da un istruttore qualificato i fondamenti della pratica; al termine di questa fase sono stati invitati a proseguire la pratica individualmente al proprio domicilio, con il supporto di un incontro di gruppo trimestrale. Lo scopo dello studio era quello di studiare gli effetti della pratica di mindulness sulla qualitA� della vita, lo stato emotivo e la funzione respiratoria dei partecipanti, attraverso differenti appropriati questionari e prove atte a valutare la funzione respiratoria. Nonostante i limiti dello studio evidenziati dagli Autori stessi, i risultati hanno evidenziato una significativa riduzione dello stress e un altrettanto significativo miglioramento dello stato emotivo iniziati proprio in corrispondenza col termine del periodo di training (otto settimane) e accentuatisi nel post...

Praticare la Mindfulness può essere di aiuto ai chirurghi?

Qualità come calma, concentrazione, resilienza, attenzione compassionevole ai pazienti sono auspicabili nell’esercizio della chirurgia; la rivista del Royal Australian College of Surgeons ha pubblicato un articolo che indaga su aspetti forse ritenuti secondari rispetto all’abilità tecnica e alle conoscenze del chirurgo e su quale possa essere il contributo della pratica della mindfulness in questa particolare branca della medicina. Ecco il link all’articolo completo: Mindfulness for Surgeons. Antonio Fernando MD, ABPN, Nathan Consedine PhD and Andrew G. Hill MBChB. Article first published online: 30 SEP 2014....