by Maurizio Barlassina | 19 Dic, 2016 | Annotazioni, Mindfulness e professione medica ed infermieristica |
La pratica della mindfulness crea, giorno dopo giorno, la possibilità di una più intensa presenza all’esperienza del momento che stiamo vivendo, caratterizza dall’essere una presenza mentale aperta e non automaticamente giudicante. Presenza mentale aperta significa connessione con i propri pensieri, con le sensazioni corporee e con le emozioni e contemporaneamente presenza a ciò che avviene nell’ambiente e con le persone con cui ci relazioniamo. La capacità di non essere automaticamente giudicanti, automatismo che con la pratica scopriamo presto essere pervasivo, ci apre all’accettazione di ciò che avviene fornendoci la possibilità di ridurre la consueta reattività e di rimanere equanimi. Infine l”equanimità e una reattività meno marcata ci permettono di incrementare attenzione, calma, empatia e pazienza. Questo atteggiamento mentale costituisce una base stabile che ci offre la possibilità di entrare in relazione con gli altri aprendoci a un ascolto autentico e mantenendo un comportamento assertivo. L’ascolto attento ci permette una migliore comprensione delle problematiche dell’altro e nel caso di un paziente abbracciando tutta l’esperienza della malattia, evitando un atteggiamento riduzionistico orientato ai soli aspetti biologici, perché la malattia, particolarmente quando assume caratteristiche di cronicità o di gravità, oltre ad alterare i parametri biologici interessa la vita intera della persona, le emozioni, lo stare nel mondo. Superare il modello relazionale di tipo paternalistico ci risulta allora più agevole e spontaneo e scopriamo una possibilità che si rivela più gratificante sia per il paziente che per il medico; non siamo più solo “gli aggiustatori”, come definiva Tiziano Terzani i suoi oncologi, bensì esseri in relazione che condividono aspetti comuni dell’esperienza umana; questo ci porta oltre la meccanicità e la ripetitività del lavoro,...
by Maurizio Barlassina | 11 Dic, 2015 | Mindfulness e professione medica ed infermieristica |
La rivista dell’American Academy of Pediatrics ha pubblicato un articolo che si occupa di un argomento purtroppo ancora piuttosto trascurato in Italia: la salute e il benessere dei medici. L’attenzione a questo tema nasce dall”osservazione dell’elevata prevalenza di burnout riscontrata tra i medici americani (variabile tra il 30% e il 50% e superiore a quella della popolazione generale), quindi del pesante tributo in sofferenza pagato dai medici e dalle ricadute sulla qualitA� delle cure. Ad un sondaggio effettuato tra i membri dell’American Academy of Pediatrics, il 22% riferisce di sperimentare al momento sintomi di burnout come esaurimento emotivo e mancanza di senso di autorealizzazione, e il 45% di averli sperimentati in passato. Si riportano dati anche sul suicidio dei medici americani con un maggior rischio tra le donne, per le quali si stima un indice di rischio di suicidio di 2.7 rispetto alla popolazione femminile generale, valutando che dai 300 ai 400 medici commettano annualmente suicidio negli Stati Uniti. Esaminando le cause di questo rilevante disagio, oltre a quelle immaginabili come il carico lavorativo, il timore di problemi legali, i pazienti difficili e il confronto con la morte, figurano ancheA� le irrealistiche aspettative di resistenza, una mancanza di supporto in ambito lavorativo, l’isolamento, una cultura che privilegia silenzio e stoicismo e una mancanza di strumenti efficaci di gestione dello stress. Per contro un equilibrio tra lavoro e vita privata, un supporto sociale e familiare, l’attivitA� fisica regolare, un adeguato tempo dedicato al riposo e una carriera soddisfacente sembrano correlarsi ad un maggior senso di benessere, ad un’accresciuta empatia e a un ridotto burnout. Inoltre, al contrario dei medici che...
by Maurizio Barlassina | 6 Dic, 2014 | Articoli scientifici, Mindfulness e professione medica ed infermieristica |
Uno studio condotto su settanta medici di cure primarie di Rochester (N.Y), che parte dall’osservazione dell’elevato livello di distress di questa categoria di sanitari, che si associa a burnout e scadimento della qualitA� delle cure. Lo studio si prefigge di verificare se un training intensivo di mindfulness possa migliorare questa condizione. A? stato pubblicato nel 2009 su JAMA, la rivista dell’ American Medical Association. Qui di seguito il link: Association of an Educational Program in Mindful Communication With Burnout, Empathy, and Attitudes Among Primary Care Physicians Michael S. Krasner, MD, Ronald M. Epstein, MD et al. JAMA 2009;...