by Maurizio Barlassina | 26 Dic, 2015 | Annotazioni |
Parlando con colleghi e amici ho spesso l’impressione che la pratica della mindfulness sia vista ancora come qualcosa di eccentrico, forse un po’ new age e che, comunque, non se ne comprenda la pertinenza con l’attività professionale. Ebbene, non è assolutamente così e vorrei spiegare. Si tratta di una pratica profondamente formativa e trasformativa; intendo dire che è in grado di cambiare il nostro modo di essere. Questo è un primo punto fondamentale. Nonostante sia diffusissima l’opinione contraria, un profondo cambiamento personale è possibile e le conoscenze neuroscientifiche lo confermano: il cervello è plastico ed è proprio la neuroplasticità il substrato fisiologico che permette di acquisire nuove abilità. Ma non sono solo le abilità pratiche che possono essere incrementate; anche qualità umane come la pazienza, l’attenzione, l’empatia, la concentrazione si prestano ad essere coltivate, esattamente come una qualsiasi altra abilità: parlare una lingua, praticare uno sport o suonare uno strumento musicale. Proviamo a vedere per passi: la pratica della mindfulness ci aiuta d’apprima a incrementare la capacità di attenzione, attraverso la pratica di mantenere l’attenzione concentrata su un oggetto, senza giudicare ciò che osserviamo. Incrementare questa abilità ci permette di arrivare ad osservare e riconoscere con sempre maggior chiarezza e accuratezza qualcosa che prima ci sfuggiva: il continuo fluire dei pensieri e delle emozioni. Imparando ad osservare con l’apertura del non giudizio il fluire di questa attività interiore ci apre all’accettazione. A questo punto, l’essere più disponibili ad accettare ciò che si manifesta all’interno e all’esterno di noi inizia a ridurre la nostra reattività: smettiamo di soffrire perché vorremmo che l’esperienza fosse diversa da come è. Essere meno reattivi...
by Maurizio Barlassina | 24 Dic, 2015 | Uncategorized |
Si tratta di un breve ritiro indirizzato a chi, avendo partecipato a un corso MBSR o altro corso introduttivo alla Mindfulness desideri sperimentare una pratica moderatamente intensiva. La forma del ritiro permette di dedicarsiA�interamenteA�alla pratica eliminando le interferenze esterne comuni nella vita quotidiana. Rallentando il ritmo della vita ci offriamo la possibilitA� di entrare in contatto conA�quella parte profonda di noi cosA� oscurata dalla comune attitudine a fare, concedendoci, nella semplicitA� di essere, l’opportunitA� di osservare il mutevoleA�gioco dell’esperienza e il nostro relazionarci con essa. ISTRUTTORI: Elsa Chiesa e Maurizio Barlassina (istruttori riconosciuti da AIM – Associazione Italiana Mindfulness. DATE E ORARI: inizio venerdA� 1 aprile alleA�ore 18, termine domenica 3 aprile alleA�ore 14. SEDE: Casa don Guanella, Barza da��Ispra (Va). http://www.donguanellabarza.org/ COSTO: euro 150 + IVA a cui aggiungere il costo alberghiero di 140 euro in camera singola con bagno e di 112 euro in camera doppia (con bagno) condivisa per l’intero week-end. ULTERIORI INFORMAZIONIA�E ISCRIZIONI: barlassina.maurizio@gmail.com. Inviare richiesta di modulo di iscrizione per e-mail. Termine massimo per iscrizione 15...
by Maurizio Barlassina | 23 Dic, 2015 | Articoli scientifici, Mindfulness e malattia |
Uno studio italiano coordinato dal dott. Chiesa all’Università di Bologna aggiunge qualche nuova conoscenza sull’efficacia della terapia basata sulla Mindfulness nella cura di una patologia grave e soggetta a ricadute. Da anni nel mondo anglosassone il protocollo MBCT (Mindfulness Based Cognitive Therapy) è oggetto di studio ed è applicato negli episodi di ricaduta di depressione maggiore e, più recentemente, anche nell’episodio di esordio di questa invalidante malattia. Lo studio bolognese confronta l’efficacia di un protocollo MBCT con un simile protocollo psico educativo nel quale non erano inserite le pratiche di Mindfulness, dimostrando quindi l’efficacia specifica di un incremento della consapevolezza non giudicante (Mindfulness) nel miglioramento dei sintomi della depressione. Qui di seguito un commento del dott. Chiesa e il link per l’abstract dell’articolo. http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=27742 Mindfulness-based cognitive therapy vs. psycho education in patients with major depression who did not achieve remission following antidepressant treatment. Psychiatry Res. 2015 Apr 30;226(2-3):474-83. doi: 10.1016/j.psychres.2015.02.003. Epub 2015 Feb 18 – Chiesa A., Castagner V., Andrisano C., Serretti A., Mandelli L. , Porcelli S., Gommi...
by Maurizio Barlassina | 21 Dic, 2015 | Articoli scientifici, Mindfulness e malattia |
Uno studio non recentissimo ma piuttosto suggestivo che valuta l’effetto di un intervento di riduzione dello stress basato sulla mindfulness su un gruppo di persone affette da psoriasi. Partendo dalla constatazione che un episodio di stress psicologico puA? essere correlato con l’insorgenza o il peggioramento della malattia e che gli interventi di riduzione dello stress basati sulla mindfulness si erano precedentemente dimostrati efficaci in altre situazioni patologiche, gli Autori hanno studiato un gruppo di 37 persone affette da psoriasi a localizzazione cutanea di grado moderato/severo che avevano avuto indicazione dagli specialisti dermatologi, a sottoporsi a fototerapia (UVA) o fotochemioterapia (PUVA). I Pazienti sono stati divisi in due gruppi in modo casuale ed assegnati l’uno al solo trattamento fototerapico, l’altro allo stesso trattamento durante il quale, perA?, venivano fornite istruzioni registrate di meditazione di consapevolezza del respiro, delle sensazioni del corpo, dei rumori, dei pensieri e delle emozioni (consapevolezza non giudicante dell’esperienza, momento per momento). La condizione delle lesioni cutanee A? stata valutata in successivi step, da dermatologi che non erano al corrente dell’appartenenza dei pazienti ad uno o all’altro gruppo, sia direttamente che tramite fotografie e da infermieri che conoscevano l’appartenenza dei pazienti a uno o all’altro gruppo. Al termine del trattamento, durato in media 3 mesi, i risultati hanno suggerito che l’aggiunta delle istruzioni di meditazione mindfulness ai trattamenti foto e fotochemioterapici erano in grado di accelerare il processo di “clearing” della pelle delle persone trattate. Influence of a Mindfulness Meditation-Based Stress Reduction Intervention on Rates Skin Clearing in Patients With Moderate to Severe Psoriasis Undergoing Phototherapy (UVB) and Photochemotherapy (PUVA). J. Kabat-Zinn et al.,A� Psychosomaic Medicine 60:625-632...
by Maurizio Barlassina | 18 Dic, 2015 | Annotazioni, Articoli scientifici |
Le malattie croniche rappresentano uno dei primi fattori di riduzione della qualità di vita percepita, oltre all’età, alle condizioni economiche e al livello di istruzione (2). Negli ultimi trent’anni abbiamo assistito a un aumento esponenziale degli studi pubblicati che valutano l’effetto della pratica della mindfulness (consapevolezza del momento presente, intenzionale e non giudicante ottenuta con il portare attenzione) in un ampio ventaglio di condizioni patologiche croniche che spaziano dall’oncologia alla pneumologia, dalla gastroenterologia alla neurologia etc.; è sufficiente accedere a PubMed per averne un’idea. Si potrebbe pensare che ci si trovi di fronte a una panacea. Tuttavia è assolutamente prematuro affermare oggi che la pratica della mindfulness possa essere una cura per le malattie croniche intese come processi biologici, anche se uno studio di Jon Kabat-Zinn effettuato su pazienti affetti da psoriasi già anni fa (2) sembrerebbe avanzare qualche suggestione a proposito. In quello studio, condotto all’ Università di Medicina del Massachusetts e pubblicato su Psychosomatic Medicine nel 1998, un gruppo di 37 pazienti affetti da psoriasi e sottoposti a fototerapia era stato randomizzato in due gruppi; uno di questi prevedeva, durante la seduta di fototerapia, l’ascolto di istruzioni di pratica mindfulness registrate mentre l’altro riceveva la sola fototerapia. I pazienti che avevano ricevuto le istruzioni mindfulness hanno registrato un miglioramento delle lesioni psoriasiche sensibilmente più rapido rispetto all’altro gruppo. In una patologia infiammatoria come la psoriasi in cui le cause sono ancora ampiamente sconosciute ma nelle quali probabilmente coesistono cause genetiche e autoimmunitarie, l’efficacia di una pratica riconosciuta come efficace nel ridurre lo stress sembra gettare un ponte tra mente e corpo. Su questo tema stanno indagando i...
by Maurizio Barlassina | 16 Dic, 2015 | Articoli scientifici, Mindfulness e malattia |
La rivista BMJ Open Respiratory Research ha recentemente pubblicato uno studio italiano che mi sembra illuminante per quel che riguarda l’utilitA� della pratica della mindfulness per le persone affette da una patologia cronica gravemente invalidante. Gli Autori si sono occupati di un gruppo di pazienti reclutati presso il Centro di Malattie Respiratorie Rare dell’Ospedale Universitario di Modena, affetti da malattia interstiziale polmonare; si tratta di una patologia evolutiva caratterizzata da una progressiva trasfomazione fibrotica su base infiammatoria dello spazio interstiziale dei polmoni, che comporta difficoltA� respiratoria, spossatezza e tosse ed evolve fino alla morte per insufficienza respiratoria. Le conseguenze sulla qualitA� della vita sono facilmente immaginabili, considerando anche che non esiste una terapia efficace e che la difficoltA� respiratoria A? di per sA? una condizione particolarmente angosciosa. Lo studio A? durato un anno, durante il quale i pazienti hanno seguito un corso MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) di otto settimane durante il quale hanno appreso da un istruttore qualificato i fondamenti della pratica; al termine di questa fase sono stati invitati a proseguire la pratica individualmente al proprio domicilio, con il supporto di un incontro di gruppo trimestrale. Lo scopo dello studio era quello di studiare gli effetti della pratica di mindulness sulla qualitA� della vita, lo stato emotivo e la funzione respiratoria dei partecipanti, attraverso differenti appropriati questionari e prove atte a valutare la funzione respiratoria. Nonostante i limiti dello studio evidenziati dagli Autori stessi, i risultati hanno evidenziato una significativa riduzione dello stress e un altrettanto significativo miglioramento dello stato emotivo iniziati proprio in corrispondenza col termine del periodo di training (otto settimane) e accentuatisi nel post...
by Maurizio Barlassina | 12 Dic, 2015 | Articoli scientifici, Mindfulness e malattia |
Una metanalisi pubblicata su Breast Cancer, la rivista della Japanese Breast Cancer Society, che ha preso in considerazione nove articoli (964 partecipanti) valuta l’efficacia di un intervento basato sulla Mindfulness (MBSR) nel ridurre il disagio psicologico delle donne trattate per un carcinoma mammario. Stress, ansia, depressione e una globale riduzione della qualità della vita sono considerati la più frequente comorbidità dopo un trattamento del tumore che ha consentito una remissione; dunque si ritiene importante affrontarli in modo efficace. La conclusione di questo studio è che il programma MBSR potrebbe essere raccomandato come parte della riabilitazione per l’efficacia dimostrata nel migliorare la qualità della vita e il disagio psicologico. A meta-analysis of the benefits of Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR) on psychological function among breast cancer (BC9 survivors. Huang HP, He M, Wang HY, Zhou Breast Cancer, 2015 mar...
by Maurizio Barlassina | 11 Dic, 2015 | Mindfulness e professione medica ed infermieristica |
La rivista dell’American Academy of Pediatrics ha pubblicato un articolo che si occupa di un argomento purtroppo ancora piuttosto trascurato in Italia: la salute e il benessere dei medici. L’attenzione a questo tema nasce dall”osservazione dell’elevata prevalenza di burnout riscontrata tra i medici americani (variabile tra il 30% e il 50% e superiore a quella della popolazione generale), quindi del pesante tributo in sofferenza pagato dai medici e dalle ricadute sulla qualitA� delle cure. Ad un sondaggio effettuato tra i membri dell’American Academy of Pediatrics, il 22% riferisce di sperimentare al momento sintomi di burnout come esaurimento emotivo e mancanza di senso di autorealizzazione, e il 45% di averli sperimentati in passato. Si riportano dati anche sul suicidio dei medici americani con un maggior rischio tra le donne, per le quali si stima un indice di rischio di suicidio di 2.7 rispetto alla popolazione femminile generale, valutando che dai 300 ai 400 medici commettano annualmente suicidio negli Stati Uniti. Esaminando le cause di questo rilevante disagio, oltre a quelle immaginabili come il carico lavorativo, il timore di problemi legali, i pazienti difficili e il confronto con la morte, figurano ancheA� le irrealistiche aspettative di resistenza, una mancanza di supporto in ambito lavorativo, l’isolamento, una cultura che privilegia silenzio e stoicismo e una mancanza di strumenti efficaci di gestione dello stress. Per contro un equilibrio tra lavoro e vita privata, un supporto sociale e familiare, l’attivitA� fisica regolare, un adeguato tempo dedicato al riposo e una carriera soddisfacente sembrano correlarsi ad un maggior senso di benessere, ad un’accresciuta empatia e a un ridotto burnout. Inoltre, al contrario dei medici che...
by Maurizio Barlassina | 11 Dic, 2015 | Articoli scientifici, Mindfulness e professione medica ed infermieristica |
Qualità come calma, concentrazione, resilienza, attenzione compassionevole ai pazienti sono auspicabili nell’esercizio della chirurgia; la rivista del Royal Australian College of Surgeons ha pubblicato un articolo che indaga su aspetti forse ritenuti secondari rispetto all’abilità tecnica e alle conoscenze del chirurgo e su quale possa essere il contributo della pratica della mindfulness in questa particolare branca della medicina. Ecco il link all’articolo completo: Mindfulness for Surgeons. Antonio Fernando MD, ABPN, Nathan Consedine PhD and Andrew G. Hill MBChB. Article first published online: 30 SEP 2014....
by Maurizio Barlassina | 7 Dic, 2015 | Libri |
A cura di Ruth A. Baer Raffaello Cortina Editore, 2012 Nonostante mindfulness sia un termine ormai ampiamente utilizzato, il suo effettivo significato è complesso e difficilmente riducibile ad una sola parola; in realtà solo la pratica ci permette di coglierne la ricchezza di sfaccettature e la complessità di funzioni mentali che la compongono. Questo saggio, che raccoglie contributi di diversi Autori, rappresenta uno sforzo di analizzare alcune di queste funzioni: il decentramento (cioè la capacità di osservare i propri pensieri come eventi mentali transitori e senza esserne emotivamente irretiti), la capacità di stare nel presente, l’accettazione, la compassione. Altri interventi si focalizzano su come queste diverse funzioni si integrino nella regolazione delle emozioni e su quali siano le basi neurofisiologiche che ne permettono lo sviluppo. C’è anche un capitolo sulla spiritualità, in cui si cerca di definirne il concetto, la relazione con l’esperienza religiosa e la laicità nonché la relazione tra meditazione e esperienza spirituale. In relazione al focus di Mediminful devo assolutamente menzionare il capitolo centrato sull’applicazione della mindfulness nella cura di alcune patologie croniche come diabete, epilessia, tabagismo, dolore cronico con una disamina degli studi pubblicati su questi...