Un articolo scientifico “storico” a proposito di mindfulness e sofferenza da dolore cronico.

Nell’aprile del 1982 la rivista scientifica General Hospital Psychiatry ha pubblicato un articolo di Jon Kabat-Zinn che descrive le basi teoriche ed i primi risultati di uno studio da lui condotto al University of Massachussets Hospital, in cui un programma di pratica di meditazione di consapevolezza era stato proposto ad un gruppo di pazienti affetti da dolore cronico. An Outpatient Program in Behavioral Medicine for Chronic pain Patient Based on thr Practice of Mindfulness Meditation Si trattava di un gruppo di 51 persone di etA� compresa tra i 22 e i 75 anni di cui 18 maschi e 33 femmine sofferenti di dolori che non erano sufficientemente controllati dalle cure mediche abituali; i dolori maggiormente rappresentati nel gruppo erano quelli del tratto lombare della colonna, quelli cervicali, del dorso e delle spalle, le cefalee sia tensive che emicraniche ed altri a sede diversa. Veniva contemplato un colloquio individuale con ogni paziente prima dello svolgimento del programma, con la finalitA� di acquisire i dati sulle caratteristiche del dolore e sullo stato psicologico e per informare dell’impegno del programma; al termine veniva effettuato un secondo colloquio per rivalutare gli stessi dati e fornire consigli su come continuare la pratica meditativa. Erano utilizzati diversi indici di valutazione di differenti aspetti del dolore (PRI, BPPA, DPM, TLI) ed altri per valutare aspetti della salute non specificamente centrati sul dolore, come il tono dell’umore o l’auto valutazione della propria salute. Il programma si svolgeva in 10 settimane con un incontro settimanale di 2 ore nel corso del quale i partecipanti erano istruiti a praticare meditazione di consapevolezza (Mindfulness Meditation) in diverse forme: la scansione...

L’illogica allegria della mente mindful.

La pratica della Mindfulness A? anche un invito a vivere pienamente nel momento presente. PuA? sembrare un concetto difficile da comprendere ma a me pare che l’ esperienza dello stare nel momento presente sia un fatto relativamente comune, anche se infrequente e, soprattutto, assolutamente casuale; forse la��abbiamo provata tutti: improvvisamente, per motivi sconosciuti, ci ritroviamo in un particolare e profondo senso di connessione con ciA? che stiamo vivendo; ca��A? un senso di rallentamento nello scorrere del tempo, il chiacchiericcio della mente rispetto al passato o al futuro si quieta, siamo lA�, semplicemente e completamente presenti nel momento, come se surfassimo con leggerezza nel flusso dei momenti; sono attimi quasi magici, poi tutto riprende come prima; ma ci resta il ricordo di un senso di completezza, il gusto di uno spazio autentico. Credo che Giorgio Gaber abbia descritto efficacemente questo momento in una canzone che merita di essere ascoltata e che sa��intitola a�?illogica allegriaa�?. Un’allegria, una specie di gioia illogiche, perchA? non capiamo bene da dove sgorgano; forse perchA? siamo abituati a cercarle nelle situazioni contingenti, ad aspettarle come conseguenza di qualche cosa di esterno a noi mentre, invece,A� possono scaturire dal profondo di noi stessi, dal sempice fatto che la mente si trova in un momento di calma rispetto al suo incessante rivolgersi al passato e al futuro. La pratica della presenza mentale A? proprio un allenarsi ad accedere a questo stato di viva connessione nel quale non trovano spazio i giudizi e la reattivitA� che ne consegue e la��esperienza A? piA? diretta e...

Promozione della salute nella professione infermieristica

Young et al. Nel 2001 studiano gli effetti di un programma MBSR su studenti di scienze infermieristiche; A? interessante perchA� si tratta di uno studio controllato in cui un gruppo di trenta studenti A? stato diviso in due sottogruppi di quindici ciascuno, di cui uno ha partecipato ad un programma di MBSR mentre la��altro A? servito da controllo.   Student nurse health promotion: evaluation of a mindfulness-based stress reduction intervention. Young L.E, Bruce A., Turner L., Linden W. Canadian Nurse,...

Riduzione dello stress in ambito infermieristico

Cohen-KatzA�et.al. si sono occupati, in una��articolato studio, degli effetti di un programma MBSR in ambito infermieristico, valutando esaurimento emotivo, soddisfazione personale, consapevolezza, attenzione ecc.: A�The effects of mindfulness-based stress reduction on nurse stress and burnout: a quantitative and qualitative study. Cohen-katz J., Wiley S.D., Captano T., Baker D.M., Shapiro S. Holistic Nursing practice, 18(6): 302-308 A�The effects of mindfulness-based stress reduction on nurse stress and burnout: a quantitative and qualitative study, Part II Cohen-katz J., Wiley S.D., Captano T., Baker D.M., Shapiro S. Holistic Nursing practice, 19(1): 26-35 A�The effects of mindfulness-based stress reduction on nurse stress and burnout: a quantitative and qualitative study, Part III Cohen-katz J., Wiley S.D., Captano T., Baker D.M., Shapiro S. Holistic Nursing practice, 19(2):...

Gli effetti della meditazione sul cervello.

La neuroplasticitA�, ovvero la capacitA� del sistema nervoso di modificarsi nella struttura a seguito di stimoli di varia natura A? una acquisizione scientifica piuttosto recente, nonostante le prime intuizioni a riguardo risalgano all’inizio del novecento. Le tecniche di risonanza magnetica hanno permesso di migliorare lo studio del cervello e diA� estenderne le conoscenze anatomiche e funzionali consentendo di andare oltre la teoria che individuava una relazione statica tra aree cerebrali e specifiche funzioni, integrandola con la scoperta che le funzioni cerebrali sono frutto di un’attivitA� dinamica: sono dinamici i collegamenti tra i neuroni, le relazioni tra le diverse aree cerebrali e la possibilitA� di riorganizzare tali relazioni e di modificare i confini delle varie aree costituiscono un aspetto importante del funzionamento di questo organo stupefacente. Il cervello quindi si modifica con l’esperienza, l’esercizio, l’apprendimento; ciA? che facciamo, che sia suonare uno strumento giocare a tennis o meditare, modifica o rinforza o crea nuovi collegamenti tra cellule o gruppi di cellule cerebrali; l’esperienza ci cambia e, cambiando, diventiamo piA? funzionali all’eperienza; edA� A? possibile studiare con tecniche appropriate in che modo e dove questo succede. Studi su questa plasticitA� del cervello sono stati effettuati anche su persone dedite alla meditazione, per comprendere quali aree del cervello siano implicate nell’attivitA� meditativa e se e come queste aree si modifichino e fungano da “sostegno” a nuove capacitA� cognitive. Questi due studi ne sono un esempio: HA�lzel B.K., Carmody J., Vangel M., et al. Mindfulness practice leads to increases in regional brain gray matter density. Psychiatry Research: Neuroimaging. 2011;A�191(1):36a��43. A� Luders E, Toga AW, Lepore N, Gaser C The underlying anatomical correlates of...

Sanitá senz’anima. Restituire dignitá e valore alle persone in una sanitá che sta morendo di economia.

di Gerardantonio Coppola (Autore) Editore: Ananke (31 luglio 2013) Lingua: Italiano ISBN-10: 8873255469 ISBN-13: 978-8873255468   Primato dell’ economia e accentramento decisionale, precarizzazione, flessibilità e invecchiamento degli operatori, disumanizzazione delle relazioni e mortificazione della conoscenza e delle competenze: l’istituzione è malata e queste sono le patologie che l’hanno deprivata dell’anima e ne stanno devastando il corpo. Il volume analizza le cause del declino e propone ai cittadini, agli operatori e hai decisori politici e tecnici un terreno sul quale riflettere e lavorare per rilanciare la sanità pubblica nel nostro Paese. Un progetto ambizioso, ma necessario se si vuole ricongiungere il corpo all’anima e restituire dignità e valore alle...

Quando ogni passione é spenta

Mc Graw Hill, 15 mag 2009 di Massimo Santinello (Autore) Da anni il disagio psicologico e lo stress degli operatori sanitari sono studiati nell’intento di definirne le cause e le conseguenze sul piano assistenziale, organizzativo e individuale. Il tema è ora tornato di moda per via dei recenti decreti sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. È vero che, nelle professioni di aiuto, un certo grado di stress è ineliminabile, e talvolta positivo, ma il superamento dei limiti innesca un inconsapevole meccanismo di difesa che porta allo spegnimento di ogni passione, ossia al burnout. Va tuttavia ridimensionata la concezione individualistica di burnout, le cui cause sembrano più legate al contesto che alla persona: esso è segnale di un malessere diffuso nell’organizzazione e può essere compreso solo se lo si affronta in un’ottica ecologica, che riguarda tutti: operatori, organizzazione, territorio, finanche il contesto culturale e contrattuale che caratterizza una data area geografica. Per tutelare e valorizzare il proprio patrimonio di risorse umane, le organizzazioni sanitarie dovrebbero dunque pianificare strategie di prevenzione a sostegno del personale in situazioni stressanti, con ripercussioni sulla prestazione lavorativa, sulla qualità della vita e sulla disaffezione al lavoro. L’opera si propone di fornire strumenti per capire il fenomeno burnout, le cause che lo determinano, i metodi per indagarlo, le ricadute su individuo e contesto lavorativo e, infine, i modi per...